OBIETTIVO
"Voi siete il sale della terra, voi siete la luce del mondo."
(Mt 5, 13-14)
In un’esperienza di fede, di comunione, di riflessione e discernimento contempliamo e accogliamo il passaggio di Dio nella Storia dell’Umanità e, in essa, della nostra Congregazione. E, rendendo visibile l’identità carismatica delle Religiose Francescane di Sant’Antonio, ci compromettiamo ad assumere e a testimoniare, nei grandi processi di trasformazione in atto, la logica evangelica delle nuove Costituzioni quale via concreta per vivere il Vangelo della Carità di Nostro Signore Gesù Cristo, individuando orientamenti e scelte che confluiranno nel Piano Generale per il sessennio 2019 - 2025.
GIUSTIFICAZIONI:
1) Le nuove situazioni dell’Umanità, della Chiesa, della nostra Congregazione presentano fragilità e luci, possibilità e resistenze e chiedono segni concreti della spiritualità della minorità, della solidarietà, della prossimità, dell’amicizia.
2) Le Costituzioni fortificano la nostra appartenenza a Dio, alla Chiesa, alla nostra Famiglia Religiosa e ci aiutano a vivere, con la coerenza della nostra vita personale e comunitaria, la chiamata comune ad amare e servire l’Umanità alla quale siamo inviate, nella scelta preferenziale dei poveri.
3) Chiediamo allo Spirito di Sapienza il dono di un ascolto attento, umile e obbediente della Parola, della Storia, degli uomini e delle donne del nostro tempo, per essere, insieme, donne e cristiane evangelicamente libere e responsabili nella consegna totale di noi stesse a Dio e ai fratelli.
PERCHÉ QUESTO OBIETTIVO?
L'attuale situazione della nostra Famiglia Religiosa, comune all’oggi di tutta la Vita Consacrata, conosce un discreto calo numerico, un aumento dell’età media, la gestione non facile di alcune strutture. Questo potrebbe far nascere nostalgia e rassegnazione e spingerci a cercare sicurezze umane alimentando il bisogno di sopravvivere e non il desiderio di vivere.
“Non ricordate più le cose passate, non pensate più alle cose antiche! Ecco, faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? Aprirò anche nel deserto una strada, immetterò fiumi nella steppa” (Is 43, 18-19): le parole del Profeta Isaia ci invitano ad orientarci seriamente e serenamente al nuovo voluto e realizzato da Dio, andando oltre gli schemi del passato e credendo che nel deserto si apre una strada feconda di futuro.
Solo “lo sguardo di fede è capace di riconoscere la luce che sempre lo Spirito Santo diffonde in mezzo all’oscurità. La nostra fede è sfidata a intravedere il vino in cui l’acqua può essere trasformata” (Evangelii gaudium 84).
Alla luce di tutto questo, sentiamo che è bene collocare il XVI Capitolo, quale prezioso e vitale passaggio del Signore nella vita della nostra Congregazione, nella logica evangelica di alcune indicazioni che Papa Francesco offre alla Vita Consacrata:
“le nostre Congregazioni non sono nate per essere la massa, oggi la realtà ci invita ad essere nuovamente un po’ di lievito, un po’ di sale… Dobbiamo avviare processi, non occupare spazi… Scegliete le periferie, risvegliate processi, accendete la speranza spenta e fiaccata da una società che è diventata insensibile al dolore degli altri. Nella nostra fragilità come Congregazioni possiamo farci più attenti a tante fragilità che ci circondano e trasformarle in spazio di benedizione” (Papa Francesco, 25 marzo 2017).
Siamo dunque chiamate ad essere sale e luce della terra (cfr. Mt 5, 13-16).
In questo sessennio abbiamo accolto e interiorizzato le nuove Costituzioni, frutto di un lungo cammino. Ora, confrontandoci con i valori in esse contenuti, valori che fanno parte del nostro patrimonio congregazionale, siamo chiamate a restituire al Carisma quella vitalità e forza profetica che vengono dallo Spirito del Signore.
Suor Tanina Nicolaio
Superiora Generale
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