AMICI DI MADRE MIRADIO
INTRODUZIONE
La spiritualità dei laici, chiamati “alla santità” per “santificare il mondo”, ha Cristo Gesù come centro e si orienta all’apostolato. Riunendo queste due dimensioni, si mette in evidenza come compito specifico dei laici quello di “cercare il Regno di Dio esercitando funzioni temporali, orientandole secondo Dio. In questi ambiti, i laici sono chiamati a manifestare Cristo agli altri, specialmente per la testimonianza della loro vita di fede, speranza e carità.
Oltre l’apostolato individuale, i laici sono chiamati all’apostolato di gruppo. In questo dinamismo ecclesiale cresce, giorno dopo giorno, la partecipazione di gruppi di laici alla spiritualità e all’apostolato di Istituti religiosi.
Fin dagli inizi della sua Opera Madre Miradio considera il laico come elemento vivo e operante nella missione della Congregazione.
Alla luce dei segni dei tempi, nel contesto ecclesiale e sociale attuale, dopo un cammino di fede e di condivisione con le Chiese locali dove siamo inserite, è arrivata alla nostra Congregazione, da parte di laici, la richiesta di costituire la Famiglia Laicale “Amici di Madre Miradio” come partecipazione alla vocazione-missione (carisma) della nostra Congregazione.
Il Capitolo Generale Intermedio 2010 ha approvato la costituzione della Famiglia Laicale “Amici di Madre Miradio” che è sentita dalla Congregazione delle Religiose Francescane di S. Antonio come una soffio di novità da parte dello Spirito, perché ci apre ad una dimensione di Chiesa sempre più viva e rispondente alla Spiritualità di Comunione del Concilio Vaticano II.
Vogliamo, quindi, fare la proposta ai nostri fratelli e sorelle laici di diventare “Amico/a di Madre Miradio”, e riproporlo a coloro che da tempo stanno portando avanti un cammino all’interno della nostra Congregazione per vivere il proprio battesimo secondo lo stile vissuto e indicato da Francesco d’Assisi e da Madre Miradio della Provvidenza di S. Gaetano.
Offriamo un percorso di preghiera e di riflessione per presentare questa “proposta” a gruppi di laici perché possa essere oggetto di discernimento ed eventualmente di accoglienza libera, pronta e generosa.
CHIAMATI A VIVERE LA SPIRITUALITÀ DI COMUNIONE E L’IMPEGNO PER LA COSTRUZIONE DI UN MONDO MIGLIORE
FONDAMENTO BIBLICO ED ECCLESIALE DELLA FAMIGLIA LAICALE MIRADIANA
Senza dubbio uno dei frutti del Concilio Vaticano II è stato quello di riaffermare, con chiarezza, la dignità dei laici e il loro compito e responsabilità nell’unica missione della Chiesa.
Davanti al consumismo, al materialismo, all’individualismo, alla superficialità, alla mancanza di senso della vita, alla discriminazione, al razzismo, ai focolai di guerra, che vogliono imporsi sulla solidarietà, la fraternità, la pace, lo sviluppo equo e umano dei popoli, non possiamo non chiederci: che facciamo noi cristiani, religiosi/e e laici/che, per essere luce, sale e fermento profetico e contribuire alla costruzione di un mondo migliore e più umano?
C’è una sola risposta: ritornare alle fonti della nostra fede, bere al pozzo sacro del Vangelo, contemplare la vita e la logica di Gesù e centrare la nostra esistenza nello spirito del suo messaggio: il Regno di Dio, che fu la passione della sua vita.
Solo questo ritorno genererà una profonda trasformazione interiore, offrirà un vero senso di vita e motiverà l’impegno per la costruzione di una società più giusta, pacifica, più umana a livello culturale, politico, economico, ambientale.
Alimentare una solida spiritualità cristiana e assumere l’ impegno sopra detto appartiene a tutti. A religiosi e laici.
E i laici, in modo particolare, sono chiamati ad essere soggetti di trasformazione etica e spirituale nella società secondo il cuore di Dio, in quanto, consacrati a Cristo e unti dallo Spirito Santo, per mezzo del Battesimo, sono chiamati a consacrare il mondo stesso a Dio.
I laici sono chiamati particolarmente ad essere una presenza forte e viva, una presenza che sa coniugare spirituale con il sociale, testimoniando che la forza dello Spirito genera incarnazione e non disimpegno.
Il “laico impegnato” è colui che ama la Chiesa, vivendo attivamente al suo interno, e che, allo stesso tempo, partendo dalla sua esperienza di fede, assume un forte impegno sociale, ricercando e promuovendo il bene comune nella difesa della dignità degli uomini e del loro diritti, protegenndo i più deboli e bisognosi, costruendo la pace, la libertà, la giustizia.
Come tutti i membri della Chiesa, i laici hanno la vocazione e la missione ad essere testimoni del Vangelo, condividendo con gli altri la propria esperienza di Dio e contribuendo all’umanizzazione della Storia, dando così il proprio contributo alla Nuova Evangelizzazione, partendo dalla loro “vita quotidiana, familiare e sociale”.
Pietro scrive a tutti battezzati di ieri e di oggi: “… Anche voi venite impegnati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo… Voi siete la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere meravigliose di lui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua ammirabile luce”.
Alla luce delle parole di Pietro, possiamo dire che, in forza della comune dignità battesimale, il fedele laico è corresponsabile, insieme con i ministri ordinati e con i religiosi e religiose, della missione della Chiesa.
La vita secondo lo Spirito, il cui frutto è la santificazione, suscita ed esige da tutti e da ciascun battezzato la sequela e l’initazione di Gesù Cristo, nell’accoglienza delle sue Beatitudini, nell’ascolto e nella meditazione della Parola di Dio, nella consapevole e attiva partecipazione alla vita liturgica e sacramentale della Chiesa, nella preghiera personale, familiare e comunitaria, nella fame e sete della giustizia, nella pratica del comandamento dell’amore in tutte le circostanze della vita e nel servizio ai fratelli, specialmente se piccoli, poveri e sofferenti.
Nella Storia della Chiesa, ieri come oggi, ci edifica e ci sfida la presenza di laici e laiche che sono stati discepoli di Gesù e missionari del Vangelo in modo radicale e autentico:
- Prisca e Aquila, Andronico e Giunia, Stefano, Lidia…
- San Juan Diego Cuauhtlatzain (Messico).
- Beata Caterina Tekakwitha (Stati Uniti d’America/Canadà).
- Ceferino Namuncurà (Argentina).
- Beato Luis Magaña Servìn (Perù).
- Beata Albertina Berkenbrock e Beato Mateus Moreira (Brasile).
- San Lorenzo Ruiz e Beato Pedro Calungsod (Filippine).
- Charles Gordon O’Neill e Beato Peter To Rot (Oceania/Australia).
- San Giuseppe Moscati e Santa Gianna Beretta Molla (Italia).
IN ASCOLTO…
… della Parola di Dio:
· 1 Pt 2, 4-9
· Romani 12, 1ss
… del Magistero della Chiesa:
· Lumen Gentium 11, 14
· Apostolicam Actuositatem 1, 2.
RISONANZE E CONDIVISIONE
1. Cosa dice a me la Parola di Dio e il Magistero della Chiesa?
2. Esprimo una preghiera.
FONDAMENTO FRANCESCANO-MIRADIANO
DELLA FAMIGLIA LAICALE “AMICI DI MADRE MIRADIO”
"Il Carisma dei Fondatori si manifesta come un’esperienza dello Spirito, trasmessa ai loro discepoli perché la custodiscano, l’approfondiscano e la sviluppino costantemente in armonia con il Corpo di Cristo in continuo sviluppo”.
Uno dei frutti di questo sviluppo è stato il numero crescente di laici che condividono gli ideali carismatici delle Congregazioni religiose. Molte Congregazioni hanno vissuto questa nuova dinamica come un vero momento di rinascita che ha trovato la sua forza nella missione condivisa, nella spiritualità e nei processi innovatori.
I religiosi/e, come pure i laici/laiche, si sono arricchiti e rinforzati nella loro rispettiva identità. Insieme per: la gloria di Dio e il bene comune.
La grande Famiglia Francescana è formata da tre Ordini istituiti da S. Francesco:
1. il Primo Ordine (i Frati Minori, i Frati Minori Cappuccini, i Frati Minori Conventuali),
2. il Secondo Ordine (le Clarisse)
3. il Terzo Ordine (religiosi e religiose e l’OFS).
Noi Religise Francescane di S. Antonio apparteniamo al Terzo Ordine.
Francesco d’Assisi, con intuizione profetica, propone a uomini e a donne, sposati e non sposati, di ogni età e condizione, di assumere il Vangelo come norma di vita nel proprio quotidiano, nella propria famiglia, nel proprio lavoro.
Nella nostra Congregazione, fratelli e sorelle laici possono trovare uno spazio proprio per vivere il Vangelo nello spirito di Francesco e di Madre Miradio e partecipare al comune Carisma di comunione-servizio-evangelizzazione, secondo le possibilità e la vocazione personale.
Ogni Carisma è dono dello Spirito fatto alla Chiesa, aperto alla comunione e alla partecipazione di tutti i membri del Popolo di Dio, e come tutti i Carismi anche il nostro si apre a tutti coloro che, volendo esprimere il ministero profetico ricevuto con il Battesimo, desiderano essere cristiani che vivono e testimoniano la propria sequela di Cristo Gesù, secondo lo stile di Francesco e di Madre Miradio.
Chi desidera partecipare al Carisma di Madre Miradio:
1. ne condivide i valori cristiani-evangelici,
2. vive lo spirito di S. Francesco e di Madre Miradio nella famiglia e nel lavoro, in un costante e gioioso cammino di maturazione umana e cristiana,
3. collabora alla missione di evangelizzazione, secondo le proprie possibilità, impegnandosi a costruire un mondo più giusto, più evangelico e fraterno, accogliendo tutti gli uomini e tutte le donne come dono di Dio, felici di stare dalla parte dei più deboli.
LA VOCAZIONE EVANGELICA (= CARISMA)
DELLA RELIGIOSA FRANCESCANA DI S. ANTONIO
SULLE ORME DI MADRE MIRADIO DELLA PROVVIDENZA
La forte esperienza di Dio, scoperto come Padre provvidente e misericordioso e Signore della storia, ha caratterizzato la vita di Madre Miradio della Provvidenza e l’ha portata ad un profondo atteggiamento di gratitudine e di lode, dal quale è scaturito quel suo costante desiderio “di vedere il Signore Dio lodato ed amato”.
Tutto questo l’ha spinta a lavorare unicamente per la sua Gloria e l’ha resa sorella e madre di tutti coloro che il Signore ha messo sul suo cammino, testimoniando una dedizione senza riserve e la stessa tenerezza che Dio aveva avuto per lei.
Lei, “povera creatura”, si sente chiamata a rivivere l’esperienza spirituale di Francesco d’Assisi “al cui spirito ha voluto formare la Congregazione, specialmente per ciò che riguarda la pratica dell’umiltà, della semplicità, della carità, del sacrificio e della preghiera”.
Il Carisma di Francesco non si basa su un progetto pastorale o educativo, ma sulla radicalità della sequela Christi.
La sua forma di vita si basa su elementi molto semplici:
- vivere secondo il Vangelo (evangelicità),
- fraternità concreta ed intima,
- preghiera liturgica,
- rinuncia radicale ad ogni possesso (povertà),
- minorità (farsi piccoli e servi),
- servizio e lavoro per guadagnarsi da vivere,
- annuncio del Vangelo attraverso una presenza amichevole, benevole, pacifica tra la gente (evangelizzazione).
CARISMA DELLA RELIGIOSA FRANCESCANA DI S. ANTONIO
Fedele alla propria vocazione francescano-miradiana e alla forma di vita proposta da Francesco d’Assisi e da Madre Miradio, la Religiosa Francescana di S. Antonio si fa discepola di Cristo Gesù. E, in un atteggiamento di abbandono filiale, di assoluta fiducia in Dio, Padre provvidente e misericordioso, e di disponibilità alla Chiesa e al Mondo, si impegna a vivere, nellaradicalità evangelica, semplicità, povertà e letizia francescana, la missione di evangelizzazione e promozione umana dei più disagiati e bisognosi, specialmente dell’infanzia e della gioventù, per cercare la gloria di Dio e il bene comune.
La spiritualità che la anima è quella francescana dell’Incarnazione e della Kenosis, propria della “serva dei poveri”, abbandonata alla Provvidenza, umile, semplice, caritatevole.
LA DIMENSIONE APOSTOLICA
La dimensione apostolica è essenziale al nostro carisma: siamo una Congregazione apostolica chiamata a dare gloria al Signore nelle nostre opere: “Egli ci ha inviate per il mondo intero a testimoniare la sua presenza con la parola e con le opere e perché facciamo conoscere a tutti che non c’è altro Onnipotente fuori di Lui”.
Lo spirito che anima e sorregge l’azione apostolica della Religiosa Francescana di S. Antonio la condurrà quindi a rendere visibile in ogni sua opera e servizio:
- la scelta del Regno di Dio,
- la scelta della comunione in fraternità e in minorità,
- la scelta dei poveri,
- la scelta del servizio alla Chiesa universale nella chiesa locale,
- la scelta della progettualità.
Ogni attività esercitata permette alla Religiosa Francescana di S. Antonio di vivere il lavoro come un dono del Signore attraverso il quale servire i fratelli e le sorelle e guadagnare il pane quotidiano. Fedele alla sua scelta di povertà, sceglie e assume il lavoro “in spirito di orazione e devozione”, di fraternità e solidarietà con le sorelle e con la gente che serve, di minorità, semplicità e condivisione, soprattutto con i piccoli e i poveri di questo mondo, di libertà e distacco, respingendo lo spirito mondano del consumismo e dell’attivismo.
ATTEGGIAMENTI INTERIORI
La Religiosa Francescana di S. Antonio sarà costantemente aiutata a comprendere che l’azione apostolica francescano-miradiana si realizza prima di tutto nella conformità a Cristo Signore, nel far propri i suoi sentimenti. Gli atteggiamenti interiori con cui essa opererà (atteggiamenti che la identificano e danno una specifica connotazione a quanto fa e vive) hanno dunque in Cristo, Servo di Dio, Figlio obbediente del Padre, la loro piena espressione.
Ogni giovane e ogni suora è chiamata a viverli non solo per essere coerente con le scelte fatte, ma anche come espressione piena del Carisma fondazionale.
Gli Atteggiamenti cristiani, cioè i sentimenti di Cristo, che la nostra Congregazione ha individuato come espressioni specifiche del Carisma ereditato da Madre Miradio, sono i seguenti:
· abbandono al Padre
· kenosis
· fraternità
· maternità
· amore alla Chiesa
· fedeltà dinamica.
Alla luce di quanto detto, Madre Miradio chiede ancora oggi ad ogni Religiosa Francescana di S. Antonio:
· di vivere in un costante rapporto filiale con Dio, Padre Provvidente,
· di essere parte di una Chiesa dinamica ed itinerante,
· di avere un cuore di Madre per i più piccoli, poveri, ultimi,
· di vivere e promuovere la fraternità universale,
· di irradiare la letizia francescana.
DIMENSIONE CONTEMPLATIVA E DIMENSIONE APOSTOLICA
Èfondamentale formare all’unità tra azione e contemplazione. L’attività apostolica ha bisogno di essere alimentata, ogni giorno, dalla Parola, dalla Presenza del Cristo, dalla luce dello Spirito, dalla contemplazione del volto di Dio. Senza una profonda vita interiore non è possibile vivere la missione, la quale non è altro che la testimonianza e la manifestazione dell’amore di Dio per ogni uomo e per ogni donna.
Madre Miradio ci esorta, quindi, a coltivare “un vero spirito di orazione e umiltà, per riposare unicamente in Dio”. “Lo spirito di orazione” è la dimensione indispensabile per esprimere la nostra relazione filiale con Dio, Padre Provvidente e vivere in un costante atteggiamento di abbandono a Lui.
“L’unione stretta tra contemplazione e azione permetterà, oggi come ieri, di far fronte alle missioni più difficili”. È necessario pertanto formare ad una nuova spiritualità francescano-miradiana apostolica caratterizzata dai seguenti aspetti:
- una spiritualità d’inserzione nelle condizioni di vita del popolo, fondata sulla condivisione di Gesù nell’Incarnazione e nella Kenosis,
- una spiritualità di presenza: noi dobbiamo essere e vogliamo essere con la gente, come Dio era con il suo popolo nella tenda dell’alleanza, “per alleviarne le innumerevoli pene”,
- una spiritualità della solidarietà, della compassione, della tenerezza materna, poiché “La Povera Figlia di S. Antonio non volendo vivere per se stessa ben volentieri esercita la fraterna carità”,
- una spiritualità della fraternità, come segno forte di evangelizzazione in una società del potere, del dominio e dell’avidità,
- una spiritualità della speranza e della gioia,
- una spiritualità più dinamica e creativa, che ci rende più docili e collaboratrici dello Spirito “all’occorrenza, secondo il bisogno”.
Il Carisma e il patrimonio spirituale, che Madre Miradio ci ha consegnato, conservano intatta la loro carica profetica, la loro attualità, la loro forza coinvolgente, che reclamano la provocazione della testimonianza, la credibilità dell’annuncio, la fecondità del servizio, il coraggio della denuncia.
È a questa radicalità evangelica che siamo state chiamate, lavorando esclusivamente per il Regno di Dio e la sua giustizia. Per Francesco e per Madre Miradio questo è stato chiaro sin dall’inizio: “Da quando abbiamo abbandonato il mondo non abbiamo altro da fare… che piacere unicamente al Signore”, affinchè attraverso la nostra testimonianza di vita Lui, il Dio della Vita e per la Vita, “sia lodato ed amato”.
LA FAMIGLIA LAICALE “AMICI DI MADRE MIRADIO”
Il Capitolo Generale 2010 ha voluto identificare “il gruppo laicale miradiano” con il termine “Famiglia” (e non associazione o altro) perché in tutte le culture la famiglia, nonostante la disgregazione che si registra in tante realtà familiari, è e rimane il perno, il cuore dell’ordine sociale, in quanto dire “famiglia” è dire amore, unità, vicinanza, appartenenza, reciproca comprensione, responsabilità, mutuo aiuto e collaborazione.
Parlare di Famiglia Laicale Miradiana è parlare di una comunità umana, fraterna, dinamica, che vive la sua vita in tutti i momenti difficili e gioiosi.
Il fratello laico, la sorella laica all’interno della Famiglia Laicale “Amici di Madre Miradio”:
· È una persona che:
- ama e rispetta la vita,
- vive con rettitudine e sincerità,
- assume una posizione critica davanti ai valori non cristiani,
- coltiva relazioni positive,
- sa condividere quanto è e quanto possiede.
· È un cristiano/a che:
- risponde con gratitudine filiale all’amore di Dio,
- pone Cristo al centro della sua vita,
- alimenta la sua fede con l’ascolto della Parola di Dio e una profonda vita sacramentale,
- ama il prossimo come se stesso con giustizia, verità, tenerezza e misericordia,
- vive e alimenta un profondo spirito ecclesiale e partecipa attivamente alla vita della Chiesa, che ama ed insegna ad amare.
· È un francescano-miradiano/a che:
- coltiva la preghiera di lode e di adorazione,
- testimonia l’amore del Signore in una costante attitudine missionaria, promuovendo la pace, la giustizia, il bene comune,
- accoglie, in spirito di obbedienza, la volontà di Dio nella sua vita,
- vive con sobrietà,
- condivide la missione della Congregazione delle Religiose Francescane di S. Antonio a favore dei poveri,
- partecipa agli incontri formativi e alle attività comuni.
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